La ricerca sempre più crescente di rimedi per l’ansia da prestazione sessuale è un chiaro segno di come la società e i costumi sociali e sessuali siano parecchio cambiati rispetto al passato. L’ansia da prestazione maschile, nella sfera della sessualità, non va intesa come una malattia che arriva dal nulla, ma piuttosto come il sintomo di cause e condizioni specifiche e che si manifestano sotto forma di tensioni mentali, insicurezza, timori e paura di fallire durante i rapporti sessuali.
Una delle conseguenze più diffuse dell’ansia da prestazione maschile è quella legata al meccanismo psico-fisiologico dell’erezione. Infatti, come vedremo più avanti, uno stato ansiogeno può provocare spesso problemi di erezione come le varie forme di disfunzione erettile, oppure problemi sessuali come l’eiaculazione precoce. Da qui è facile intuire per quale motivo vi è una sempre maggiore ricerca di soluzioni e rimedi per l’ansia da prestazione.
Ma per poter parlare e trovare i rimedi più adatti, bisogna comprendere prima come si manifestano questi problemi, poi come alcuni rimedi per l’ansia da prestazione possono rivelarsi inutili se non dannosi e infine quali rimedi possono essere invece più adatti. Potrebbe essere del tutto inutile scegliere e trovare, attraverso tentativi, dei validi rimedi se prima non si comprendono alcune dinamiche.
L’ansia da prestazione sessuale può manifestarsi in varie forme con diversi sintomi e anche le cause stesse possono essere varie. La cosa interessante da comprendere, e di cui molti uomini non si rendono conto, è che spesso quello che molti credono essere i sintomi dell’ansia da prestazionale, in realtà sono la sua causa stessa
Ti spiego meglio con un esempio. Qui sotto ti elenco alcuni sintomi fra quelli che molti uomini dicono di provare:
- tensione mentale
- timore di fallire sessualmente
- timore di deludere sessualmente la partner
- paura di sbagliare (paura di non saperlo fare bene)
- paura del confronto verso le esperienze precedenti della partner
- timore di non essere sufficientemente dotato (riguardo le dimensioni del pene)
- bassa autostima sessuale e mancanza di fiducia in se stessi
Per esempio, accade spesso che un uomo pensi in questo modo: “Per via del timore di fallire mi è venuta la paura di sbagliare mentre ero a letto con lei, di farlo male e di deluderla, e poi di poter essere confrontato con qualche suo ex partner”.
Molti sono portati a credere che l’ansia da prestazione nasca dal nulla. E che queste paure e timori siano i suoi sintomi, o che la bassa autostima sessuale sia un suo sintomo. Ma la realtà è che quelli che molti scambiano per sintomi dell’ansia prestazionle, sono invece le cause stesse di essa. Sono ciò che la provocano!
La paura di deluderla sessualmente o di non essere abbastanza bravo, attraente, esperto o dotato, provocano una serie di immagini mentali, proiezioni ed emozioni che provocano una sorta di tensione mentale e di preoccupazione verso il futuro (ad esempio verso il prossimo rapporto sessuale che ci sarà).
Questa tensione mentale e questa preoccupazione provocano il rilascio di ormoni come l’adrenalina e la noradrenalina, che causano sintomi fisici come l’accelerazione del battito cardiaco (tachicardia), l’aumento della sudorazione e diverse difficoltà motorie (respiro breve, tremori muscolari, difficoltà di coordinamento muscolare). Questa situazione è quella che viene chiamata ansia da prestazione.
Ma torniamo ora al discorso sulla scelta dei rimedi e cerchiamo di capire cosa centra questo stato d’ansia prestazionale con i possibili problemi erettivi. Non ha senso cercare rimedi per ansia da prestazione sessuale se non si sa come funziona l’erezione del pene.
Il mantenere l’erezione durante l’atto sessuale, non sono fenomeni fisici automatici e da dare per scontati. L’erezione del pene infatti richiede precise condizioni e cause affinché si possa verificare e mantenere correttamente, per un lasso di tempo tale da poter essere ritenuto soddisfacente per il rapporto sessuale.
L’erezione del pene “nasce” prima come fenomeno psicologico sotto forma di eccitazione mentale, provocata da stimoli sensoriali di natura erotica, e poi in un momento successivo come conseguenza fisica e organica della suddetta eccitazione mentale. L’eccitazione mentale provoca il rilascio di ormoni specifici e di impulsi neurali che causano il rilascio della muscolatura liscia nella zona genitale, e permettono l’aumento dell’afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene per “gonfiarlo” di sangue e portarlo all’erezione completa.
La costanza e l’intensità dell’impulso mentale dell’eccitazione ne permetto poi il suo mantenimento in erezione e durata. Quindi per provocare e prolungare l’erezione del pene è assolutamente necessario essere in uno stato di eccitazione mentale. Qui ora ci ricolleghiamo al discorso dei rimedi per ansia da prestazione maschile. Infatti, e solo pochi lo sanno, l’eccitazione mentale di può verificare solo se la mente si trova in uno stato di calma interiore e di fiducia in sé, quindi in presenza di una elevata e sana autostima sessuale.
Se durante il rapporto sessuale la mente si trova in uno stato di agitazione, ansia, preoccupazione, insicurezza e bassa autostima sessuale, ecco che nella psiche si va a creare un sorta di blocco psicologico che impedisce o limita il sorgere o l’intensità dell’eccitazione mentale. E se l’eccitazione mentale è bassa non vi sarà una sufficiente spinta ormonale e bio-neurale verso la zona genitale, per promuovere l’afflusso di sangue al pene e mantenere l’erezione durante il rapporto. E questo accade anche in assenza totale di problemi organici al pene o alla zona genitale.
A questo si aggiunge anche il fatto che gli ormoni dello stress, innescati dallo stato di ansia da prestazione, provocano durante il rapporto un processo di vasocostrizione, ovvero: assottigliano e restringono i vasi sanguigni. E con l’ulteriore minore afflusso di sangue dovuto alla vasocostrizione l’erezione del pene diventa sempre più difficoltosa.
Questi sono anche alcuni dei motivi per cui a tantissimi uomini il pene va tranquillamente in erezione durante la masturbazione solitaria ma non altrettanto bene in presenza della partner sessuale, con la quale è più probabile che si presentino “blocchi” mentali dovuti all’ansia da prestazione sessuale e situazioni di stress mentale.
Quando si presentano problemi erettivi legati all’ansia da prestazione maschile, molti uomini si danno alla ricerca disperata sul web di rimedi, ed ecco quindi che “ansia da prestazione rimedi” diviene oggi una delle parole più digitate nei motori di ricerca. Per di più si va alla ricerca di rimedi possibilmente facili, immediati e veloci come potrebbe esserlo l’ingurgitare una qualche pillola.
La lista delle possibili soluzioni in pillola è lunga e interminabile (qualche volta sotto forma di pomate oppure olio da spalmare sul pene) e si va dalle pillole e integratori di origine naturale come:
- luppolo, lavanda, ashwagandha, papavero californiano, erba di S. Giovanni, nepeta cataria, kawa, melissa
- ossido nitrico, aminoacidi, vitamine, zinco, arginina, DHEA, Biovis
- ginkgo biloba, ginseng bianco, ginseng rosso, ginseng indiano, ginseng coreano, ginseng peruviano, ginseng cinese, eleuterococco, maca, catuaba, la radice di suma, yohimbina, tribulus terrestris, withamnia somnifera, eccetera
- …fino alle pillole farmacologiche conosciute da tutti
- nonchè le numerosissime imitazioni dei suddetti farmaci, reperibili sul web a basso costo rispetto le originali e acquistabili senza richiesta della prescrizione medica
Tutte questi presunti rimedi per l’ansia da prestazione in pillola, si presentano come una facile e immediata soluzione ma, come sempre più uomini hanno potuto sperimentare sulla propria pelle, i problemi rimangono. Non è difficile capire per quale motivo non siano rimedi così validi. Le prime (mi riferisco agli integratori naturali e agli estratti di erbe) possono in qualche caso essere un buon aiuto ma solo nel caso di ansia generica e non nel caso di ansia da prestazione sessuale.
Anche nel caso dell’ansia generica riescono a dare qualche aiuto solo dopo lunghi cicli di assunzione e non immediatamente. In nessun modo poi possono influire positivamente sulla radice dell’ansia da prestazione, che è dovuta più che altro a questioni mentali. Quindi i problemi di ansia da prestazione e di erezione rimangono. In molti casi si posso addirittura peggiorare per via della speranza riposta in questi facili rimedi e della conseguente delusione, sia verso le pillole che verso se stessi dopo l’ennesima disfunzione erettiva.
Riguardo ai farmaci per la disfunzione erettile, sono in realtà dei coadiuvanti nel rilascio della muscolatura liscia nella zona genitale e nella fluidificazione del sangue nella zona del pene, ma non innescano l’erezione in modo del tutto automatico. Per arrivare all’erezione del pene, e per poterla mantenere, occorre in ogni caso l’adeguato stato di eccitazione mentale privo di blocchi o ostruzioni di ogni genere (come l’ansia da prestazione). Quindi con l’ansia da prestazione sessuale questi rimedi farmacologici non si rivelano utili.
Chiaramente l’efficacia non è certa, mentre il guadagno delle case farmaceutiche che li producono, e degli specialisti che li prescrivono, è sicuro. Il mercato delle pillole per l’erezione, a prescindere dal fatto che siano utili o meno, genera senza dubbio enormi guadagni per l’industria farmacologica e per tutti gli operatori che vi sono dietro.
Anche se esistesse una soluzione in pillola, se fosse un rimedio definitivo da prendere una sola volta e basta non sarebbe sufficientemente proficuo per l’industria farmaceutica. Il grande affare sta infatti nel propinare pillole da prendere per sempre, ogniqualvolta si presentino problemi erettivi o problemi di ansia da prestazione. In ogni modo quello che è importante capire è che nessuna pillola può andare ad eliminare la radice del problema, poiché le cause di tale stato ansiogeno sono di natura psicologica e mentale.
Se il problema che genera ansia è la bassa autostima sessuale, bisogna “lavorare” su se stessi con opportune tecniche mentali come rimedio per poterla elevare ed avere quindi un’alta e positiva autostima sessuale. Se il problema che genera ansia da prestazione è la convinzione o la credenza di non essere sessualmente abbastanza bravo, dotato o all’altezza del possibile giudizio della partner sessuale, bisogna intervenire sull’insieme di convinzioni limitanti e di conoscenze in materia di sessualità come rimedio.
Meccanismi inconsci di auto-sabotaggio come l’auto-programmazione al fallimento sessuale o l’auto-monitorizzazione del pene durante il rapporto, atteggiamenti mentali per lo più svolti inconsapevolmente ma capaci di alimentare l’ansia da prestazione, possono essere “rimossi” in tempi accettabili con un minimo di impegno e costanza attraverso opportune tecniche mentali di visualizzazione.
Queste semplici tecniche mentali, da poter svolgere autonomamente, si rivelano essere validi rimedi definitivi per l’ansia da prestazione e per raggiungere uno stato di serenità e fiducia durante il rapporto con la partner, nonché per raggiungere stati elevati di desiderio sessuale ed eccitabilità mentale per migliorare l’erezione.
Ulteriori miglioramenti sia in termini di autostima sessuale, eccitabilità mentale e di erezione, si raggiungono esercitandosi contemporaneamente sia attraverso tecniche mentali che attraverso tecniche fisiche per promuovere il naturale afflusso sanguigno al pene. L’unione di tecniche mentali e fisiche, unite in un unico metodo collaudato, dimostrano già da qualche anno di essere un valido rimedio per ansia da prestazione in modo definitivo, e quindi per poter vivere i rapporti intimi in serenità e con molta soddisfazione sia per l’uomo che per la donna.